L’algoritmo con cui funziona Google non è statico ma subisce dei cambiamenti. Tanto tempo fa si verificano dei cambiamenti delle serp legati ad un aggiornamento dei dati, questi potevano durare anche alcuni giorni e venivano chiamati “Google dance” perchè le serp sembravano instabili con i risultati che ballavano da una posizione all’altra. Da molto tempo non esiste più la Google dance e i dati vengono aggiornati in continuo. Quando si verifica un vistoso cambiamento nelle SERP siamo di fronte a un cambiamento di algoritmo, qualcosa nella ricetta di Google è cambiata. Sono i giorni in cui i SEO di tutto il mondo sono più rumorosi del solito, lo schema è ormai consolidato: chi è stato in qualche modo penalizzato si strappa le vesti gridando allo scandalo mentre chi ha tratto dei benefici gode silenziosamente sperando che i risultati siano stabili.
Già perchè la prima pagina di Google è composta da 10 risultati, se qualcuno scende c’è qualcun altro che sale, non è possibile danneggiare tutti o, detto in altre parole, mors tua vita mea, quando c’è da contendersi uno spazio nella tanto agognata prima pagina dei risultati non si guarda in faccia a nessuno!
La ricetta di Google non è mai stata scritta nella pietra, fin dall’inizio ci sono stati dei cambiamenti nell’algoritmo. SeoMoz tiene traccia di tutti questi cambiamenti, fin dalla notte dei tempi, ma nel corso degli anni ci sono stati alcuni cambiamenti, anche nel modo in cui questi vengono classificati.
Non bisogna dimenticare che Google è un’azienda privata e che l’algoritmo con cui funziona il suo motore di ricerca è segreto. Avere un sito nella prima pagina dei risultati per una chiave importante può cambiare le sorti di un sito per cui i cambiamenti possono (letteralmente) fare la fortuna di un’azienda e farne precipitare un’altra nel baratro. Fino ad alcuni anni fa, salvo rare eccezioni, non venivano rilasciate dichiarazioni ufficiali da parte dell’azienda di Mountain View in merito ai cambiamenti effettuati, neppure nel caso di quelli “grandi”. Si poteva capire che stava succedendo qualcosa leggendo i forum frequentati da webmaster e SEO e inizialmente i grandi cambiamenti venivano battezzati su dagli utenti di webmaster world un po’ come fanno i meteorologi con gli uragani. Più recentemente Google ha cominciano a rilasciare qualche informazione in più sui grandi cambiamenti e a volte il nome viene assegnato dagli stessi ingegneri di Google .
Il primo cambiamento di cui si hanno notizie certe è “Boston” del 2003. Occorre ricordare che all’epoca esisteva ancora la Google dance per cui era difficile capire se un cambiamento nelle serp era dovuto ad un aggiornamento dei dati a un cambio dell’algoritmo. Sempre nel 2003 c’è stato il “Florida Update” che, per chi se lo ricorda, è stato il primo a sconvolgere la vita dei SEO producendo enormi cambiamenti nei risultati della ricerca.
A partire dal 2011 ci sono stati in successione tre grandi cambiamenti nell’algoritmo che hanno prodotti cambiamenti giganteschi, si può parlare in un certo senso di un cambio di filosofia da parte di google e hanno tutti e tre nomi di animali. Su ciascuno dei tre animaletti ci sarebbe molto da dire e probabilmente nelle prossime settimane le tre bestie avranno un post dedicato. Per il momento ci limitiamo a descriverne le caratteristiche principali.
Panda
Il primo animale dello zoo è il panda. Uscito per la prima volta il 24 febbraio 2011 e successivamente aggiornato più volte. Pochi giorni fa, a cavallo tra la fine di maggio e l’inizio di giugno 2014 c’è stato l’aggiornamento alla versione 4.0 di Panda.
Conosciuto anche come “farmer update” l’obiettivo primario dell’algoritmo è di penalizzare le cosiddette “content farm” ovvero i siti che pubblicano contenuti di bassa qualità. E’ uno dei casi in cui viene introdotta una penalizzazione, il bersaglio primario del panda sono i “thin content” ovvero i contenuti poco approfonditi e i siti che pubblicano contenuti altrui, con varie forme di aggregazione.
Penguin
Il secondo animaletto dello zoo è il pinguino. L’aspetto innocente non deve trarre in inganno: uscito per la prima volta il 24 aprile 2012 e successivamente aggiornato varie volte, il pinguino dovrebbe essere un cacciatore di web spam, la sua preda sono i siti che fanno uso di tecniche contrarie alle linee guida di Google per posizionarsi in particolare quelli che ricevevano benefici da link di basso valore. Il principale problema del pinguino è che è un po’ miope, continua a fare vittime innocenti e, in alcuni casi, è possibile sfruttarne le caratteristiche per penalizzare siti concorrenti.
Hummingbird
In questo caso non si tratta di un algoritmo che penalizza ma di un cambiamento nel motore per cui sono stati introdotti sei meccanismi semantici in base ai quali Google cerca di capire quello che l’utente sta veramente cercando, interpretando il significato delle parole introdotte nella query.
I non professionisti di internet, leggendo le caratteristiche dei tre algoritmi, saranno probabilmente ben impressionati. E’ la stessa cosa che succede quando si esaminano le caratteristiche di un qualsiasi prodotto basandosi sulla brochure del produttore: sembra tutto molto bello. Nella sua guerra contro i SEO Google sta commettendo alcuni errori ed è inevitabile che sia così, siti con ottimi contenuti sono stati immeritatamente penalizzati, soprattutto dal panda e dal pinguino. Alcuni editori sono stati costretti a ricorrere all’aiuto di SEO professionisti proprio in seguito all’introduzione di questi algoritmi il che è probabilmente l’esatto opposto dello scopo finale di Google o almeno di una vasta maggioranza dei suoi ingegneri.
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