Il posizionamento sui motori di ricerca richiede tempo, pazienza, prove ed è necessario aggiornarsi continuamente perchè gli algoritmi dei motori si evolvono e quello che oggi è vero e funziona non è detto che lo sia domani. Non è un ambiente per chi vuole certezze e stabilità assolute.
Non sempre è possibile sperimentare direttamente, ci sono casi in cui è materialmente impossibile fare delle prove ed è quindi utile riuscire a trovare delle fonti di informazioni affidabile, condividere i risultati delle proprie esperienze, cercare di informarsi leggendo articoli. Non sempre è facile riuscire a ottenere buone fonti di informazioni perchè, anche in questo caso, le fonti si evolvono e non necessariamente nella “giusta” direzione per cui un sito o un autore che mesi fa pubblicava articoli validissimi magari oggi ha perso dei colpi e quello che pubblica non è più così vero.
La velocità di evoluzione degli algoritmi dei motori porta alla diffusione di alcuni miti, come quelli della vita vera molti di questi sono basati su fatti reali e inoppugnabili ma a volte vengono travisati o esagerati al punto da portare a delle farse conclusioni. Vediamone alcuni.
- E' finita l'era del guest posting
- I social influenzano il SEO
- I link, come fattore di posizionamento, sono al capolinea
- Google è al capolinea
- Gli studi sulla correlazione ci dicono che Google…
- L'authorRank è un fattore di posizionamento
- La SEO è morta, oggi bisogna soltanto fare un buon sito con validi contenuti, a tutto il resto ci pensa google
E’ finita l’era del guest posting
Niente di più sbagliato. Questo mito nasce da un vecchio post di Matt Cutts travisandone il vero significato. Già perchè anche qui c’è un problema, in questo caso alla fonte: Matt non è un SEO, lavora per Google ed è il capo del team antispam (per amore di precisione dobbiamo che “era” il capo del team antispam dato che si è preso un periodo di riposo, beato lui). Matt lottava ogni giorno contro le schifezze più incredibili prodotte dai seo con sistemi semi-automatici, lavorava per Google quindi i suoi post vanno letti “cum grano salis”, filtrandone i significati propagandistici. Veniamo al concreto, Il guest post funziona eccome, è un’ottima cosa e può portare a risultati incredibili pur di non prendere scorciatoie ed è qui che casca l’asino (o il SEO) ed è proprio a queste scorciatoie che Matt si riferiva nel suo post.
Se scrivete un ottimo articolo e lo fate pubblicare da un sito prestigioso ne guadagnerete in visibilità. Se nella firma dell’articolo metterete i link al vostro sito ne guadagnerete traffico e il vostro sito ne beneficerà in termini di posizionamento. Questa è la teoria del guest posting che funziona ancora e funzionerà anche in futuro, quello che è morto è il guest posting a mitraglia, Google ha ucciso un’altra delle scorciatoie dei seo, gli abusi. Scrivere un buon articolo è faticoso e richiede tempo. Tutto questo per ricevere un solo link? Ma no, troppa fatica! I seo sono furbi e usano software che generano automaticamente decine (centinaia) di articoli da una sola base e li inviano automaticamente, non si accontentano del link nella firma ma farciscono l’intero articolo di collegamenti. Il valore di questi articoli, presi singolarmente, è zero, pura spazzatura. Questa tecnica non funziona più ma ha poco a che vedere con il guest posting, anche in questo caso i seo hanno stuprando l’idea originaria creando un nuovo sistema per generare spam, come è successo in passato con le directory, i comunicati stampa e l’article marketing.
I social influenzano il SEO
Questa oggi, 1 settembre 2014 è una fesseria, punto. I social non influenzano il SEO di un sito, almeno non in modo diretto. Possono portare traffico e nessun progetto dovrebbe trascurare la componente social ma questo non implica una correlazione diretta tra social e SEO. Magari in futuro le cose cambieranno ma ad oggi nessuno dei motori di ricerca principali utilizza i social come fattore di posizionamento per la semplice ragione che il segnale che ne riceverebbe sarebbe sporco, ci ritroveremmo le serp piene di gattini, barzellette e video di discutibile interesse.
I link, come fattore di posizionamento, sono al capolinea
La grande innovazione portata da Google alla sua nascita è stata proprio introdurre i link, le citazioni, come fattore per il posizionamento non basando più gli algoritmi esclusivamente su fattori on page (e on site). Di fatto hanno trasferito nei loro algoritmi un concetto già presente da sempre in ambito accademico, le pubblicazioni mediche ad esempio vengono da sempre classificate in base al numero di citazioni che ricevono, google ha trasferito questo concetto in un formulone matematico sostituendo la “citazione” con “il link”.
Questo non è cambiato e non cambierà, soprattutto con Penguin sono stati introdotti dei fattori di correzione per pesare i link in modo di diverso, hanno introdotto anche effetti negativi dati da particolari schemi di link in entrata ma i collegamenti sono e resteranno ancora per parecchio tempo uno dei principali fattori per giudicare l’autorevolezza di un sito.
Sappiamo che yandex, il motore di ricerca più usato i Russia, dice di aver abbandonato i link come fattore di posizionamento ma non conosciamo abbastanza quel motore per sapere se questa dichiarazione corrisponde al vero e giudicare quali siano i risultati ottenuti. Sappiamo invece con certezza che google ha lavorato per parecchio tempo su una versione degli algoritmi in cui non venivano usati i link come fattore di posizionamento e questa versione è stata abbandonata!
Google è al capolinea
Chi si occupa da qualche anno di motori di ricerca ha visto circolare questa favoletta parecchie volte e in diverse varianti: Google ha i giorni contati, presto sarà superato dal motore x o dal social y. Un’altra variante leggendaria è che Google”ha dei problemi”, le serp sono scassate, i server sono rotti, non riesce ad aggiornare, gli algoritmi sono kaputt… Tutte frottole, Google è più in salute che mai! E’ vero che in alcuni paesi non è il motore di ricerca più usato ma si tratta di eccezioni, in Italia, a Malta, in tutta Europa in generale, negli Stati Uniti Google domina a mani basse il mondo dei motori di ricerca
Gli studi sulla correlazione ci dicono che Google…
Questi miti (al plurale perchè ce ne sono parecchie varianti) nascono da una interpretazione superficiale di alcuni studi, in particolare questo, pubblicato da Moz nel 2013. In realtà una correlazione non implica direttamente un rapporto causa effetto. Per esempio è stato notato che contenuti che ricevevano molti +1 su google+ tendevano a performare meglio sulle serp. Ottimo, questo però non significa che i +1 sono un fattore di posizionamento, è molto più semplice immaginare che i contenuti di valore vengano condivisi sui sociale e linkati e che quindi la scalata delle serp e il numero di +1 ricevuti siano due processi paralleli.
L’authorRank è un fattore di posizionamento
Parecchi SEO hanno anche investito tempo ed energia su questo presunto fattore di posizionamento, peccato che anche in questo caso non ci sia un legame diretto tra una cosa e l’altra (vedi quanto appena detto sulla correlazione). Era vero che i contenuti con autore riconosciuto tendevano ad avere più click ma questo non c’entra col posizionamento. Perchè ho scritto usando il passato? Semplice, appena un mesetto fa Google ha iniziato un nuovo cambiamento nel modo in cui le serp vengono visualizzate per cui è molto probabile che, almeno per il momento, l’authorrank torni a valere zero.
La SEO è morta, oggi bisogna soltanto fare un buon sito con validi contenuti, a tutto il resto ci pensa google
Ci siamo tenuti per ultimo il mito più bello, il fine ultimo della propagande di Google, degno delle più fatalistiche massime zen. C’è da dire che non è completamente sbagliato, probabilmente aspettando qualche decennio un ottimo sito con siti prodigiosi prima o poi finirà per dominare le SERP. Peccato che nel lungo periodo saremo tutti morti, se siete disposti ad aspettare decenni per vedere il vostro sito ben posizionato potete affidarvi ai precetti di Google, fare un buon sito e aspettare. I vostri concorrenti festeggeranno mentre voi aspettate seduti in riva al fiume.
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