Ha ancora senso, nel 2015, proporre una newsletter ai visitatori del sito? Per contestualizzare la domanda ipotizziamo uno scenario: parliamo di un sito aziendale, totalmente nuovo, di una azienda che si propone per la prima volta sul web. Ai nostri fini non è importante definirne il settore, ipotizziamo però che proponga prodotti e/o servizi al pubblico e sia una piccola azienda.
Le newsletter le conosciamo tutti, non annoieremo i lettori di questo sito presentandole, esistono da parecchi anni e possono essere viste da due punti di vista.
Dal punto di vista dell’utente sono “temute”. Le caselle di posta elettronica sono flagellate dallo spam, chi ha qualche anno di attività ha sicuramente esempi di newsletter che continua a ricevere che non interessano più. Ne abbiamo viste di tutte, aggressive, fastidiose, irritanti… non sono poi molti ad aver ricevuto newsletter effettivamente utili.
Dal punto di vista di chi le gestisce sono viste come una gigantesca opportunità: ci si può rivolgere direttamente a chi ha manifestato in maniere attiva il proprio interessa all’azienda o al prodotto, cosa potrebbe esserci di più efficace che proporre qualcosa a questo elenco di utenti?
Come dicevamo in questo post non abbiamo intenzione di annoiarvi con concetti di base, diamo per scontato che state prendendo in considerazione l’idea di creare una newsletter non per spammare ma per fornire un servizio di una certa utilità ai vostri iscritti. Non parliamo neanche degli obblighi legati alla privacy, nemmeno ci interessa più di tanto entrare in profondità negli aspetti tecnici, magari un giorno lo faremo ma non oggi.
Quello che ci interessa oggi è condividere un aspetto “SEO” della newsletter, una implicazione indiretta ma utilissima.
Il vostro sito in un modo o nell’altro dipenderà da Google. Che vi piaccia o no potrà succedere di avere dei problemi, di vedere improvvisamente calare il traffico proveniente dal motore di ricerca per motivi inspiegabili, anche se avete giocato pulito. Ci sono esperti di Marketing e di SEO in tutto il mondo che hanno visto il proprio sito penalizzato e anche a distanza di anni non sono mai riuscito a recuperare da quella penalizzazione. Se è successo a loro purtroppo può succedere a chiunque.
Avere un buon numero di iscritti alla newsletter è la vostra polizza di assicurazione contro gli sbalzi di umore di Google, nessuno vi potrà mai togliervi le visite della newsletter se non voi stessi. Se la gestirete perbene, per esempio offrendo contenuti esclusivi agli iscritti e fornendo sempre solo e soltanto informazioni utili, avrete un parco di clienti indipendente dai motori di ricerca e dai loro eventuali cambi di umore.
Naturalmente questo è solo uno degli aspetti positivi di una newsletter, un motivo sufficiente a prendere in considerazione l’idea di crearne e gestirne una, anche in un nuovo sito, anche nel 2015. E’ un concetto che resterà sempre valido, gli aspetti tecnici, legali e di efficacia potranno variare nel tempo ma la sua funzione di polizza assicurativa non cambierà mai.
In rete troverete un’infinità di articoli a propositi di email marketing, ne troverete anche parecchi che ne decretano la morte. Noi non siamo d’accordo, saranno anche meno efficaci di qualche anno fa, soprattutto a causa di chi ne ha abusato in passato, ma funzionano.
Bonus: segnaliamo due tra i migliori fornitori cui appoggiarsi per questo tipo di servizio, probabilmente i più noti a livello internazionale sono Mailchimp e Aweber
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