La qualità dei contenuti è un fattore SEO?

Dal podcast di Google alcune interessanti indicazioni sull'importanza della qualità dei contenuti per indicizzazione e posizionamento.

In un podcast pubblicato il 19 settembre, il Google Search Team ha condiviso una chiacchierata tra John Mueller e Gary Illyes. A parte la solita “propaganda” di Google possiamo trarre alcune conclusioni importanti che, a costo di rovinare la suspense, vi anticipiamo subito:

  1. La qualità influenza soprattutto l’indicizzazione
  2. Avere contenuti di qualità non garantisce un buon posizionamento
  3. Eliminare contenuti di bassa qualità può avere effetti benefici

Ora passiamo al dettaglio delle considerazioni che i due hanno condiviso.

La qualità dei contenuti
La qualità dei contenuti

Per chi non conoscesse la modalità di comunicazione di Google facciamo una premessa: nella maggior parte dei casi i portavoce del motore di ricerca si limitano a ripetere concetti già noti. A volte però, interpretando queste comunicazioni, come si faceva con le profezie degli oracoli di Delfi, si riescono a trarre alcuni informazioni utili. In effetti da questa comunicazione si capisce qualcosa di interessante, come al solito però non è quello che la maggior parte di noi vorrebbe sentire.

Quello che non è stato detto

Come al solito la discussione potrebbe essere riassunta con il solito Mantra che usa Google quando si rivolge al pubblico: “Fate ottimi siti e al resto ci pensiamo noi”. Purtroppo non è stato spiegato esattamente come fa Google a riconoscere un contenuto veramente valido, ma alcuni indicazioni si riescono a trarre, anche perchè vanno a confermare idee che nell’ambiente SEO circolano da decenni. Non è stato neanche spiegato esattamente l’impatto di un contenuto di bassa o di alta qualità ma sono stati fatti esempi interessanti che meritano di essere commentati.

La qualità riguarda tutti gli aspetti della ricerca

Nel podcast Illyes spiega che la qualità è un aspetto essenziale, riguarda tutti gli aspetti della ricerca e influenza tutto, dalla sitemap al posizionamento. A questo punto ha spiegato il primo concetto concreto.

Nell’indicizzazione di un sito, anche nel caso di un sito nuovo, il Crawler cercherà di stimare la qualità del contenuto per decidere se indicizzarlo o meno. Quindi la qualità influisce sull’indicizzazione.

Chiunque gestisca uno o più siti avrà notato che la velocità con cui Google indicizza nuovi contenuti è calata negli ultimi anni/mesi, questo era prevedibile vista la quantità di nuove pagine che vengono pubblicate ogni giorno nel web, ora abbiamo una conferma ufficiale di quello che era un sospetto: se un contenuto del sito non viene indicizzato è probabile che per Google la qualità non sia abbastanza alta.

La qualità influisce sul posizionamento?

Su questo secondo punto non sono stati così chiari, la logica (e l’esperienza) porterebbero a una conclusione affermativa ma i due sono stati piuttosto enigmatici. In particolare è stato ripetuto il concetto che pubblicare un contenuto di alta qualità non garantisce automaticamente un buon posizionamento. Ovvero è condizione necessaria ma non sufficiente. Ed è anche per questo che è ancora utile rivolgersi ad agenzie che si occupano di SEO. Questo concetto è stato ripetuto più volte ma è qualcosa di cui chiunque può rendersi conto: non è difficile trovare contenuti mediocri premiati da Google mentre ottime alternative vengono lasciate morire in fondo alle SERP.

Sezioni di qualità

Illyes ha spiegato e confermato e dettagliato con alcuni esempi un altro concetto su cui sono state fatte molte illazioni, ci sono da tempo evidenze empiriche ma ora è confermato ufficialmente: l’algoritmo di Google può riconoscere sezioni di alta e bassa qualità all’interno dello stesso sito. Ha spiegato chiaramente che non è raro che una singola sezione del sito può essere scansionata con maggiore frequenza se pubblica spesso contenuti di maggiore qualità.

Come migliorare la qualità di un sito

Dopo aver ripetuto il mantra “fate ottimi siti e ottimi contenuti e prima o poi Padre Google vi premierà” sono stati fatti tre esempi concreti e utili.

Illyes ha spiegato chiaramente che il giudizio sulla qualità di un sito non è eterno, un sito che in precedenza pubblicava contenuti ritenuti mediocri può migliorare la sua reputazione. Il consiglio pratico che ha dato è quello di cancellare i contenuti di bassa qualità, ottenendo un miglioramento per il resto del sito.

Sempre Illyes ha parlato del contenuto generato dagli utenti (UGC), ha detto che spesso le sezioni ricche di contenuti di questo tipo hanno qualità variabile e ha consigliato di tenerle attentamente sotto controllo.

Infine ha esplicitamente smontato due eterne leggende della SEO:

  • I contenuti duplicati non sono necessariamente un problema, così come i contenuti tradotti.
  • I link d affiliazione non sono un problema “per se”.

Conclusioni

Il duo ha tenuto a precisare che è bene investire in contenuti originali, di alta qualità. Anche in conclusione ha ribadito che la qualità di un contenuto, da solo, non è garanzia di un buon posizionamento.

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