Il protagonista di questo articolo è un imprenditore o un marketing manager che ha deciso di fare la cosa giusta nel modo sbagliato. È un film che abbiamo già visto: ha deciso di fare un restyling del sito internet, magari perchè è invecchiato e vuole portarlo al passo con i tempi. La premessa è ottima e più che sensata, l’errore è nell’esecuzione dato che il nostro eroe si concentra sul design del sito.
Naviga in rete e trova un template che gli piace, oppure va dritto come una freccia dal grafico e si fa fare un design bellissimo. Investe una discreta quantità di soldi e una immane quantità di tempo nell’operazione ma dopo la pubblicazione arriva la doccia fredda: tutto il lavoro non ha nessun impatto significativo sul business, non aumentano i visitatori, le vendite, le conversioni, il ROI di questo restyling è uguale a zero.
Il problema non sta nel progetto, rifare il sito può essere un’ottima idea, soprattutto se si sta pensando di integrare nuove funzionalità o nuovi contenuti e non solo di rinfrescare il design. Per usare una metafora piuttosto diffusa possiamo dire che il sito internet di un’azienda deve essere considerato come un impiegato, un addetto alle vendite o alle pubbliche relazioni, e nessuno sceglie un candidato guardando solo i vestiti che indossa!
L’approccio usato dal protagonista del film è comprensibile ma totalmente sbagliato, l’errore sta nel fatto che il progetto ha messo il design al primo punto quando invece dovrebbe essere il secondo in una lista di tre punti:
- Pianificazione
- Design
- Realizzazione
La pianificazione di un sito internet
Per quanto ovvio possa sembrare alla base di una buona pianificazione c’è la risposta a una semplice domanda: qual è lo scopo del sito? Un sito di commercio elettronico deve vendere, un siti informativo deve catturare un visitatore per il tempo più lungo possibile, un blogger cercherà di aumentare il numero di iscritti alla newsletter e così via. In tutti i progetti di successo per prima cosa si identifica lo scopo del sito, questo deve essere misurabile e tutto il team di progetto e sviluppo dovrà avere ben chiaro l’obiettivo primario.
Struttura del sito
In questa fase si pianificano le pagine del sito, il loro ordine e la relativa gerarchia. I visitatori del sito devono trovare con la facilità le informazioni che stanno cercando e dovrebbero riuscire a farlo anche gli spider dei motori di ricerca. In questa fase si identificano quelle che sono le pagine più importanti del sito, quelle che dovranno generare conversioni. Se la struttura è progettata correttamente ne avranno un beneficio gli utenti umani e il posizionamento sui motori di ricerca. Una struttura ben equilibrata non solo è indice di un sito ben progettato ma è anche più facile da conservare quando, in seguito, si decide di aggiungere altri contenuti. Ad esempio struttura di un sito molto semplice potrebbe essere fatta in questo modo:
- Home page (ovviamente)
- Servizi
- Siti Web
- Hosting
- SEO
- Blog
- Malta
- Notizie sui motori di ricerca
- Contatti
- Privacy
- …
Un elenco puntato è un metodo semplice per descrivere la struttura di un sito e permette di vedere, a colpo d’occhio, l’intero albero e di notare se ci sono squilibri eccessivi.
Per siti con un numero relativamente basso di pagine questa fase può essere semplice e veloce ma non dovrebbe mai essere saltata.
Lo scopo della fase di pianificazione della struttura non è quello di creare una mappa immutabile di tutto il sito ma piuttosto una base di partenza. E’ perfettamente normale tornare modificare più volte la mappa nel corso del progetto man mano che progrediscono le altre fasi.
Conversioni e metriche
In questa fase si progettano i metodi per guidare gli utenti verso le azioni che ci interessano, stiamo parlando delle Call to Action, i percorsi verso il raggiungimento dell’obiettivo del sito. Per un sito di commercio elettronico individuare le conversioni è molto semplice: ogni vendita è una conversione.
E’ leggermente più complicato per i siti che propongono (o presentano) servizi, in questo caso si tratta di decidere che tipo di Call to Action e come pubblicarle sul sito. Le Call to Action saranno in pagine dedicata (separate) oppure devono essere incluse in altre pagine, per esempio quelle che presentano i servizi offerti?
Una Call to Action implica tipicamente la pressione di un bottone o la compilazione di un modulo, esempio “chiedi un preventivo gratuito“, “iscriviti alla newsletter“. Per i moduli vale la regola aurea di internet: puoi chiedere molte informazioni ai tuoi visitatori ma solo se hai già conquistato la loro fiducia.
Una volta identificate le call to action si configura il software di analisi degli accessi per tenerle adeguatamente in considerazione, è questa la metrica che misurerà il successo del progetto.
Una volta identificate le Call to Action e dopo aver deciso dove metterle si aggiorna la mappa mettendo in evidenza queste pagine.
SEO
Tener conto dell’ottimizzazione per i motori di ricerca fin dalle primi fasi della creazione o della ristrutturazione di un sito permette di risparmiare un sacco di tempo. Infatti si può cominciare a ragionare sulle keyword fin dalle primissime fasi del progetto, in questo moto si possono prevedere le pagine necessarie, prima ancora di cominciare a mettere mano ai contenuti.
Durante la fase di analisi delle keyword può capitare di trovarne una che merita un contenuto sviluppato ad hoc, anche in questo caso si torna alla mappa del sito per adeguarsi a questa opportunità.
Si possono fare anche delle valutazioni quantitative sui contenuti, per esempio sappiamo per posizionarsi con determinate keyword non basta creare una singola pagina, saperlo fin dall’inizio permette di progettare una struttura adeguata e di pianificare correttamente i contenuti da sviluppare.
Pianificazione dei contenuti
I contenuti sono una componente essenziale nella costruzione di un sito web, purtroppo sono anche una parte molto faticosa (e noiosa) e abbiamo visto parecchi progetti impantanarsi e rallentare esattamente in questo punto. Quando creiamo un sito web per un cliente abbiamo bisogno di collaborazione per la creazione dei contenuti, non siamo noi a conoscere il business, i servizi, i prodotti, ci serve del materiale. Nella maggior parte dei casi in azienda ci sono già tutti i contenuti di cui abbiamo bisogno: cataloghi, brochure, volantini, offerte… si tratta di mettere razionalizzare tutte queste fonti per andare a creare tutti i testi e le immagini necessarie.
Quando non siamo noi ad occuparci direttamente di tutti i contenuti delle pagine consigliamo comunque di usare un nostro template che possiamo condividere durante il progetto, questo contiene lo scheletro della pagina da sviluppare con titoli, sottotitoli eccetera, una struttura pronta per essere riempita.
Nel caso di un sito informativo la pianificazione dei contenuti precede la fase di preparazione del calendario editoriale, quest’ultimo infatti ha il compito di far vivere il sito dopo il suo lancio, deve essere preso in considerazione anche nella fase di preparazione della struttura e nel wireframing.
Wireframing
In questa fase si comincia a parlare anche del design del sito, tipicamente il wireframing immagina il comportamento di un visitatore sul visitatore: come si muoverà nel sito? Come riuscirà a trovare tutte le informazioni che sta cercando? Come saranno disposti i menu e le sidebar? In che punto sarà inserita la casella per le ricerche? Quante e quali informazioni dovranno essere ripetute in tutte le pagine e quindi come dovrà essere strutturato il piede del sito? Tutte queste sono decisioni che si prendono quando si progetta il wireframing.
E’ importante non rimandare la progettazione del wireframing alla fase di design, il rischio è quello di adattare il contenuto e la struttura a un design che ci piace quando dovrebbe essere il contrario.
Se avete bisogno di aiuto per la costruzione di un nuovo sito o per la ristrutturazione di un sito esistente non esitate a contattarci.
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