Continuiamo a parlare dei tre fattori di posizionamento per Google, oggi in particolare ci occupiamo dei Link, che non sono un singolo fattore e hanno effetti diversi.
Storicamente Google si è imposto su agli altri motori di ricerca perchè funzionava meglio, offriva risultati migliori. Una delle ragioni tecniche risale all’intuizione di usare i link come un importante fattore di posizionamento, infatti nel famoso documento di Stanford dei fondatori di Google, Sergey Brin e Lawrence Page, ai link si dava molta importanza, erano uno dei principali fattori di posizionamento
Page e Brin spiegavano che il loro sistema funzionava in modo simile al sistema che riflette le citazioni date ai documenti accademici, se una pubblicazione viene citata in molte altre e in particolare da altre pubblicazioni considerate autorevoli, è molto probabile che abbia contenuti di qualità.
Ufficialmente, la prima volta che un rappresentante di Google ha detto online che i link erano un fattore di posizionamento era nel 2016. In una sessione di domande e risposte con Ammon Johns ed altri, Andrey Lipattsev, Senior Strategist per la qualità della ricerca di Google, ha detto che i primi 3 segnali di posizionamento sono “Contenuto, Link, RankBrain”.
Molti professionisti SEO pensano che i link stiano diventando meno importanti come fattore di posizionamento. In un sondaggio del 2022 di Marie Haynes, il 44% dei professionisti SEO che hanno risposto pensava che la costruzione di link fosse meno efficace ora rispetto a qualche anno fa.
In realtà non ci è voluto molto perchè i link diventassero la tecnica di Spam più sfruttata, è stato necessario aspettare fino al al 2012 e all’aggiornamento leggendario di Penguin perché Google eliminasse i link di bassa qualità, e da allora ha cercato di ridurne l’importanza.
Andando avanti fino al 2023, in un AMA a PubCon, Gary Illyes ha poi dato un’opinione contraddittoria dicendo che i link non sono un segnale di posizionamento “top 3” e non lo sono “da un po’ di tempo… non c’è veramente un top 3 universale.” Illyes ha continuato dicendo: “È assolutamente possibile posizionarsi senza link.”
Vale la pena considerare che ci sono molte ragioni per cui a Google farebbe molto comodo diminuire l’importanza dei link, come per ridurre lo spam di link. Al momento Google si limita ad affermare che i link sono un fattore di posizionamento fondamentale proprio perchè sa che possono essere “facilmente” manipolati. Sì, già oggi in alcuni casi è tecnicamente possibile posizionarsi senza link, ma, nella maggior parte dei casi, i link migliorano il posizionamento.
Oltre al flusso di PageRank (o Page Trust o Link Juice o quello che vi pare), uno dei motivi per cui i link sono importanti è che tipicamente Google trova le pagine attraverso la scansione del web, e trova nuove pagine tramite i link.
Il linking interno non solo aiuta Google a scansionare e indicizzare tutte le pagine collegate sul tuo sito – aiuta anche ad interconnettere Cluster e Silos di argomenti, che è una preziosa strategia di contenuto SEO.
Quello di cui possiamo essere sicuri è che non tutti i link sono uguali e Google si concentra sulla qualità di un singolo link, non sulla quantità di link.
John Mueller ha detto: “Il numero di link potrebbe essere stato un fattore importante nei primi giorni di PageRank, ma Google privilegia metriche più utili per valutare i link oggi.”
I link non hanno lo stesso impatto di quando era possibile posizionarsi con un alto volume di link in entrata di bassa qualità
Conclusioni
Parlare di “link” come un singolo fattore di posizionamento è come minimo fuorviante. Chi non si occupa a tempo pieno di posizionamento sui motori di ricerca potrebbe fare confusione, per esempio confondendo backlink e link interni.
E’ vero che i link (in particolare i backlink) non funzionano come 10 anni fa, Penguin ha fatto piazza pulita della maggior parte degli abusi e l’importanza dei backlink è meno critica. Nonostante questo backlink e link interni restano ad oggi (2023) fattori determinanti per una strategia SEO vincente.
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