Qualche settimana fa abbiamo visto spuntare su parecchi siti, alcuni anche piuttosto prestigiosi, degli articoli con un titolo piuttosto buffo, un esempio per tutti può essere questo articolo di wired dal titolo sintetico al massimo: la pubblicità su Facebook non funziona, punto.
Che bello avere simili certezze, si risparmia un sacco di tempo leggendo qualche “autorevole fonte” e si sa esattamente dove investire, giusto? Proviamo ad andare un po’ più a fondo e capire cosa c’è dietro.
La fonte dell’articolo è una ricerca condotta da Forrester Research secondo la quale i post dei marchi top su Facebook e Twitter raggiungono solo il 2% circa dei loro fan e follower e meno dello 0,1% di questi interagisce davvero nei post.
Forrester Research
Detta così è tutta un’altra cosa e offre effettivamente alcuni spunti di riflessione, cominciamo quindi facendo un passo indietro e andiamo a vedere cosa significa in concreto investire in Google o in Facebook per la propria campagna di marketing.
I due colossi del web offrono una serie di servizi gratuiti mettendo a disposizione degli utenti uno sterminato numero di funzionalità. In realtà non lo fanno gratuitamente, non chiedono denaro agli utenti ma informazioni, vogliono sapere i nostri interessi.
Tutti e due sanno sul nostro conto moltissimo (alcuni dicono troppo), sostanzialmente usano due tecniche diverse. Proviamo a usare una metafora, immaginiamo che gli utenti siano dei pesciolini felici di nuotare liberi per i mari e di fare tutto quello che vogliono in totale libertà, Facebook cerca di portare i pesciolini/utenti in un acquario. Offre vasche a temperatura controllata, cibo e amici in abbondanza, giochini, divertimenti, ricchi premi e cotillons ma fa di tutto perchè i pesci passino il loro tempo all’interno del loro acquario blu. Google ci ha provato con i social ma non ci è riuscito e quindi, forte di una potenza e di una diffusione totalmente diversa, chiede ai pesciolini/utenti di portarsi appresso un radiolocalizzatore, un po’ come fanno gli oceanologi che studiano il comportamento delle specie marine.
I dati del singolo utente non hanno nessun valore, quando però se ne accumula una quantità sufficiente, si raggiunge una certa massa critica, ecco che allora si hanno a disposizione dati interessanti.
Chiusa la metafore ittica torniamo alle nostre possibilità di investimento, supponiamo di avere realizzato all’interno del nostro sito una pagina per promuovere un nuovo prodotto, un oggetto in vendita in un sito di commercio elettronico, un nuovo menù per il sito del ristorante, una campagna per le vacanze di Pasqua per un hotel, quello che vi pare.
Investire su Google sostanzialmente significa utilizzare adwords. In questo articolo non ci interessa entrare nei dettagli, magari li vedremo in una serie di articoli dedicati, in futuro, quello che ora vogliamo sottolineare è che il punto di forza di una campagna su adwords si fonda sulle parole chiave, il mio annuncio sarà visibile a chi sta cercando una determinata frase.
Per far conoscere la novità che stiamo proponendo sul sito utilizzando Facebook abbiamo due vie: la pagina fan oppure una campagna. Tra quindici giorni parleremo più diffusamente della pagine di Facebook e dei risultati che si possono ottenere, quello che ora ci preme sottolineare è che la ricerca di Forrester si riferisce a questo specifico caso e, tanto per anticipare quello che vedremo nelle prossime settimane, nella maggior parte dei casi ha ragione.
Generalizzare è sempre sbagliato e anche in questo caso è così; una campagna marketing basata sugli annunci Facebook può dare grandi soddisfazioni. Il vero, potentissimo, punto di forza di annunci di questo tipo è che permette di scegliere il target di riferimento indipendentemente dalle parole chiave, posso scegliere di mostrare l’annunci a tutto il pubblico maschile di una determinata fascia di età e con precisi interessi, selezionando anche il luogo residenza, vi pare poco?
Ora, prima che qualcuno ci scriva con una serie di pagine stampate in una mano e un bastone nell’altra lasciateci aggiungere che sappiamo benissimo che le cose non così nette e che anche su google si può selezionare il target di riferimento, qui abbiamo brevissimamente messo in evidenza i punti di forza dell’uno e dell’altro, secondo la nostra opinione.
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