In questo secondo articolo della rubrica dedicata ai fattori SEO andiamo ad esaminare quelli legati direttamente alla pagina. Stiamo per ora creando un semplice elenco di questi fattori, senza entrare troppo in dettagli qualitativi; in altre parole per ora non stiamo parlando del peso specifico di questi fattori, non c’è sufficiente spazio all’interno di un singolo articolo per un approfondimento di questo tipo.
Osservazioni e commenti legati ad uno specifico fattore non sono assoluti, possono essere validi in questo preciso momento ma il peso di ogni fattore può cambiare. In altre parole i fattori sono gli ingredienti della ricetta, le dosi possono cambiare man mano che Google fa evolvere la ricetta, l’unica certezza che abbiamo è che i fattori citati esistono e fanno effettivamente parte della ricetta. Non tutti hanno la stessa importanza e in futuro il loro peso specifico è destinato sicuramente a cambiare.
Per chiarezza ripetiamo che ci stiamo riferendo specificatamente a Google anche se moltissime delle considerazioni che vedremo sono valide anche per gli altri motori di ricerca.
- Chiave di ricerca nel tag title
- Chiave di ricerca all'inizio del tag title
- Chiave di ricerca nel tag description
- Keyword density
- Frequenza della chiave di ricerca nel testo della pagina
- Lunghezza del testo della pagina
- Velocità di caricamento della pagina (misurata dagli spider)
- Velocità di caricamento della pagina (misurata da chrome)
- Chiave di ricerca nel tag H1
- Semantica legata del contenuto
- Semantica dei tag title e description
- Contenuti duplicati
- rel=canonical
- Ottimizzazione delle immagini
- Freschezza dei contenuti
- Frequenza degli aggiornamenti
- Estensione degli aggiornamenti
- Posizione della chiave di ricerca nel testo
- Chiave di ricerca nei tag H2, H3
- Ordinamento delle parole della chiave di ricerca
- Qualità dei link in uscita
- Tematizzazione dei link in uscita
- Numero dei link in uscita
- Contenuti multimediali
- Ortografia e sintassi
- Utilità dei contenuti supplementari
- Numero di link interni che puntano alla pagina
- Qualità dei link interni che puntano alla pagina
- Link interrotti
- Leggibilità del contenuto
- Contenuto creato automaticamente
- Link di affiliazione
- Errori W3C
- Pagerank
- Lunghezza dell'url
- Dominio di appartenenza
- Correzioni dei quality rater
- Categoria della pagina
- Chiave di ricerca nell'url
- Url
- Fonti e citazioni
- Tag wordpress
- Elenchi puntati e numerati
- Priorità della pagina nella sitemap
- Layout user friendly
- Quantità delle altre chiavi di ricerca della pagina
- Eccessivo numero di link in uscita
- Anzianità della pagina
- Domini parcheggiati
Chiave di ricerca nel tag title
Il tag title di una pagina è attualmente, in ordine di importanza, il secondo fattore di posizionamento (il primo è il contenuto della pagina) ed è quindi in grado di fornire un fortissimo segnale di rilevanza.
Chiave di ricerca all’inizio del tag title
Secondo SEOMoz le pagine in cui il tag title inizia con la chiave di ricerca tendenzialmente hanno risultati migliori di quelle in cui la chiave è contenuta alla fine del tag.
Chiave di ricerca nel tag description
Anche questo è un fattore sicuramente importante per misurare la rilevanza della pagina.
Keyword density
Su questo fattore si potrebbe scrivere moltissimo, purtroppo in rete continuano a circolare moltissimi articoli ormai irrimediabilmente datati, che parlano di questo argomento e spesso lo fanno in modo scorretto o fuorviante e traggono in inganno. In sostanza è ancora vero che Google usa qualcosa di simile alla keyword density per determinare la rilevanza di una pagina, il problema è che la maggior parte degli strumenti (anche software) legati a questo argomento forniscono risultati fuorvianti. Come vedremo più sotto la cosa importante è che il contenuto della pagina sia rilevante, dimenticate la keyword density e controllate che il testo sia scritto in modo naturale.
Frequenza della chiave di ricerca nel testo della pagina
Se una parola chiave compare più frequentemente di altre contribuisce sicuramente a caratterizzare l’argomento (e quindi la rilevanza) della pagina.
Lunghezza del testo della pagina
Avete letto fior di libri e guide che vi invitano a produrre contenuti brevi e facilmente leggibili da parte degli utenti, pigri e svogliati, senza spaventarli con testi eccessivamente lunghi? Bene, peccato che la lunghezza del testo contenuto in una pagina potrebbe essere tra i fattori di posizionamento. Supero nel corso del 2013 ha fatto degli esperimenti in proposito ma i risultati non sono sufficientemente chiari per essere qui pubblicati: abbiamo creato versioni diverse dello stesso testo sullo stesso argomento e abbiamo notato che la pagina con contenuto lungo si è posizionata meglio rispetto alla serie di pagine con contenuti analoghi, spezzati in capitoli più leggeri. Il motivo per cui non possiamo considerare il risultato del test determinante è che la pagina lunga ha ricevuto più link spontanei e i link, come vedremo nelle prossime settimane, sono uno dei fattori più importanti nel posizionamento.
Velocità di caricamento della pagina (misurata dagli spider)
Gli spider possono misurare la velocità di caricamento di una pagina con notevole precisione, da anni Google dice che la velocità di una pagina influirà sul posizionamento dato che le pagine che si caricano più velocemente tendono a rendere gli utenti più soddisfatti dello stato dei risultati. Stando a una dichiarazione di Matt Cutts (ex portavoce ufficiale di Google) ad oggi questo fattore se è usato conta pochissimo.
Velocità di caricamento della pagina (misurata da chrome)
Gli utenti che usano il browser Chrome inviano a Google una quantità impressionante di dati sulla navigazione, uno di questi è la velocità di caricamento di una pagina. Il dato fornito dal browser è più veritiero di quello fornito dallo spider rispecchiando esattamente il comportamento di un utente, della sua connessione, posizione geografica eccetera. Questo parametro, nel tempo, ha acquisito sempre più importanza ed è oggi (2023) considerato un fattore molto importante per il posizionamento.
Chiave di ricerca nel tag H1
Il tag H1 può essere considerato come un secondo title, in altre parole il contenuto del tag H1, quando non se ne abusa, fornisce un importante segnale per la rilevanza della pagina.
Semantica legata del contenuto
In questo contesto con il termine “semantica” intendiamo l’insieme delle tecniche che permettono a Google di capire l’argomento di una pagina e il significato esatto di una parola. Per esempio la parola golf può essere riferita al capo d’abbigliamento, allo sport o all’automobile. La presenza di segnali semantici legati alla chiave nel contenuto della pagina offrono sicuramente segnali di rilevanza e sono probabilmente anche un fattore di posizionamento.
Semantica dei tag title e description
Anche in questo caso la semantica viene applicata a title e description per distinguere i sinonimi.
Contenuti duplicati
Se all’interno del sito ci sono pagine con gli stessi contenuti la pagina tende a essere svantaggiata. Stiamo parlando di contenuti duplicati all’interno dello stesso sito, problema frequentissimo nel caso, ad esempio, di siti di commercio elettronico e più in generale in tutti i siti da CMS mal configurati. Le pagine delle categorie o dell’archivio di un sito gestito con WordPress sono un classico esempio di contenuti che possono generare duplicazioni all’interno dello stesso sito.
rel=canonical
Questo tag è stato offerto da Google ai webmaster proprio per aiutarli a risolvere il problema dei contenuti duplicati, cms che gestiscono bene questo tag (in particolare quelli specializzati nel commercio elettronico) hanno una marcia in più rispetto ai concorrenti.
Ottimizzazione delle immagini
Anche le immagini contenute in una pagina contribuiscono a fornire elementi sulla rilevanza. Ad oggi, per quello che è dato sapere, non si parla del vero e proprio contenuto delle immagini ma piuttosto del nome del file, del titolo, della descrizione, della eventuale didascalia e del testo alt.
Freschezza dei contenuti
Dopo l’aggiornamento Caffeine Google, per alcune query di ricerca, ha iniziato a mostrare una predilezione per i contenuti più aggiornati. Attenzione che questo si riferisce alle chiavi di ricerca in cui il tempo è determinante. Eventi e notizie in particolare, questo fattore non è certo fondamentale in tutti i casi in cui si tratta di un argomento slegato dal tempo.
Frequenza degli aggiornamenti
Questo fattore tende a essere sottovalutato, soprattutto dai gestori di blog e in particolare dai gestori dei blog aziendali ma la frequenza con cui la pagina viene aggiornata è un fattore di posizionamento che può essere determinante. Attenzione, per quanto poco intuitivo possa sembrare stiamo parlando proprio degli aggiornamenti di una singola pagina e non del sito in generale.
Estensione degli aggiornamenti
L’estensione degli aggiornamenti sulla pagina si combina con la frequenza come abbiamo appena visto. Un conto è aggiornare la data in una pagina, un altro è modificare intere sezioni inserendo contenuti freschi. Pensate, ad esempio, ad una pagina che mostra i film in visione nei cinema di una certa città.
Posizione della chiave di ricerca nel testo
Avere la chiave di ricerca nella parte iniziale della pagina conferisce un segnale di rilevanza. Meglio all’inizio che alla fine della pagina.
Chiave di ricerca nei tag H2, H3
Come abbiamo visto sopra il tag H1 viene trattato in modo speciale dal motore come fattore di rilevanza, alcuni SEO sostengono che anche i tag H2 e H3, sia pure con un peso minore, svolgono un’analoga funzione. Ammesso e non concesso che questo sia oggi ancora a vero crediamo che l’effetto sia talmente basso da poter essere considerato irrilevante: invece di concentrarsi su questo singolo dettaglio meglio concentrarsi sul contenuto della pagina nel suo insieme ed in questo contesto sì che un uso corretto dei tag H può avere effetti positivi.
Ordinamento delle parole della chiave di ricerca
Se le parole della chiave di ricerca sono contenute nella pagina nell’ordine esatto in generale la pagina sarà posizionata meglio rispetto ad avere le stesse parole in un ordine diverso. Considerando per esempio la chiave di ricerca “tecniche di ottimizzazione WordPress”, se la pagina contiene la chiave con le parole in questa esatta sequenza tenderà a posizionarsi meglio di una pagina analoga in cui le parole compaiono in un ordine diverso, per esempio “WordPress: tecniche di ottimizzazione”
Qualità dei link in uscita
Secondo l’opinione di molti SEO la qualità dei siti linkati da una pagina contribuiscono al calcolo della sua autorevolezza.
Tematizzazione dei link in uscita
Secondo SEOMoz (ma il dato è confermato anche dalla nostra esperienza oltre a quella di molti altri webmaster) l’argomento dei siti linkati da una pagina contribuisce a determinarne la rilevanza. Facevamo prima l’esempio della parola golf: il fatto che la pagina linka siti che parlano di automobili per Google costituisce un segnale per cui l’argomento trattato è la macchina Volksvagen, non lo sport o il maglione.
Numero dei link in uscita
Un fattore piuttosto delicato dato che costituisce uno degli elementi portanti del celeberrimo PR. Questo fattore si riferisce al fatto che un numero eccessivo di link in uscita (con o senza dofollow) potrebbe danneggiare e diluire il PR della pagina. In realtà le cose non sono così semplici ma ricordiamo che in questa pagina ci stiamo limitando ad elencare i fattori di posizionamento commentandoli con una succintissima annotazione!
Contenuti multimediali
Così come abbiamo visto per le immagini anche contenuti multimediali di altro tipo (video e suoni ma un discorso analogo potrebbe essere riferito a contenuti di altro tipo) contribuisce alla determinazione della rilevanza della pagina.
Ortografia e sintassi
Ebbene sì, sappiamo con certezza che la correttezza ortografica e grammaticale costituisce uno dei fattori di posizionamento della pagina. Allo stato attuale questo fattore, salvo alcune possibili eccezioni, non sembra determinante e anche stando alle ultime dichiarazioni di Matt Cutts non è (ancora) un fattore fondamentale.
Utilità dei contenuti supplementari
Sembra che tempo sia sfuggito al controllo di Google un documento riservato per uso interno, parte del manuale dei Quality Rater. Stando agli esempi inclusi contenuti supplementari utili costituiscono un fattore indicativo della qualità della pagina, gli esempi includevano convertitori di valuta, di interessi bancari e ricettari interattivi.
Numero di link interni che puntano alla pagina
Il numero di link che dal nostro sito puntano a una pagina è elemento essenziale per calcolare l’importanza della pagina (relativamente al dominio).
Qualità dei link interni che puntano alla pagina
Anche i link interni che puntano alla pagina non vengono semplicemente contati, ogni pagina ha un diverso valore e quindi il peso dei vari link viene considerato tenendo conto del valore della pagina linkante.
Link interrotti
Troppi link interrotti, che puntano a pagine o a siti non più esistenti, sono considerate un sintomo di pagina (o sito) trascurato. Nelle linee guide per i Quality Rater i collegamenti interrotti vengono usati come uno dei parametri per valutare la qualità di una pagina.
Leggibilità del contenuto
Non ci sono dubbi sul fatto che Google tra i fattori per valutare la qualità dei contenuti di una pagina ma come lo faccia non è dato sapere. Si sa con certezza che il livello di leggibilità viene usato per individuare i contenuti di qualità separandoli dalle content farm.
Contenuto creato automaticamente
Il contenuto della pagina è originale? Se viene creato automaticamente pescando da altri siti ci sono altissime possibilità che la pagina non si posizioni bene e che finisca tra i contenuti supplementari. Questo specifico argomento è tornato attuale con l’uscita di ChatGPT e degli altri siti in grado di generare testo ma attenzione, per il testo creato con l’Intelligenza Artificiale le intenzioni di Google non sono chiarissime.
Link di affiliazione
Avere sulla pagina dei link di affiliazione non costituisce un male assoluto, combinato con altri parametri qualitativi può essere indice di un sito di bassa qualità. E’ capitato a tutti di vedere siti turistici , ad esempio, che millantavano di descrivere tutte le caratteristiche di una zona ma che in realtà contengono quasi esclusivamente link di affiliazione a siti di prenotazione alberghiera, questo tipo di contenuto (tecnicamente definito thin content) viene giustamente considerato da Google di bassa qualità.
Errori W3C
Secondo alcuni SEO e secondo le linee guida di Google troppi errori nel codice HTML costituiscono un segnale di cattiva qualità della pagina. Secondo la nostra esperienza non è così, a meno di non esagerare con gli errori la validazione W3C non è rilevante.
Pagerank
Il Sacro Graal del SEO dilettante, il PR contribuisce ancora al ranking della pagina e lo fa in modo determinante.
Lunghezza dell’url
Secondo un esperimento molto accurato svolto da Search Engine Journal una lunghezza dell’url eccessiva tende a penalizzare la pagina.
Dominio di appartenenza
L’autorevolezza del dominio contribuisce al ranking della pagina. In altre parole la stessa identica pagina, a parità di tutti gli altri fattori, si posizionerà meglio se inserita in un sito di valore rispetto alla gemella inserita in un sito meno autorevole.
Correzioni dei quality rater
Non ci sono conferme in tal senso ma c’è un brevetto depositato da Google per cui il giudizio dei Quality Rater può influenzare il posizionamento di una pagina in SERP. Attenzione, non ci stiamo riferendo alle penalizzazioni manuali, in quel caso è più che accertato che la pagina e/o il sito vengono penalizzati, stiamo parlando della possibilità che il giudizio di un QR venga preso in considerazione tra i parametri dell’algoritmo.
Categoria della pagina
La categoria in cui è inserita una pagina contribuisce sicuramente alla costruzione della rilevanza di una pagina. Ci riferiamo alla struttura stessa del sito e non ad uno specifico CMS, tanto per fare un esempio che non sia riferito a un blog si può pensare alla pagina di un articolo in un sito di e-commerce, l’inserimento nella giusta categoria contribuisce alla determinazione dell’argomento della pagina.
Chiave di ricerca nell’url
La presenza della chiave di ricerca all’interno dell’indirizzo della pagina costituisce ancora un fattore di rilevanza anche se infinitamente meno di quanto era alcuni anni fa.
Url
La struttura delle categorie (vedi sopra) contenuta nell’url viene letta da Google e utilizzata come fattore per determinare l’argomento della pagina.
Fonti e citazioni
La presenza di citazioni, fonti e riferimenti bibliografici costituisce un segnale di qualità della pagina.
Tag wordpress
Questo fattore andrebbe meglio approfondito ma secondo un articolo apparso su Yoast “l’unica utilità dei tag dal punto di vista SEO è che possono collegare più articoli tra loro creando una relazione” e quindi indirettamente contribuire alla costruzione della rilevanza della pagina.
Elenchi puntati e numerati
Si dice che elenchi puntati e numerati migliorano la leggibilità di una pagina. Pur essendo opinabile questo ad oggi è sicuramente vero per Google che in molti casi ben documentati dimostra una spiccata preferenza per le pagine ricche di contenuti organizzati in questo modo.
Priorità della pagina nella sitemap
Tra i valori che possono essere forniti agli spider tramite il file sitemap.xml c’è anche la priorità (relativa) della pagina, questo fattore potrebbe contribuire alla costruzione del ranking.
Layout user friendly
Ancora una volta possiamo citare le linee guide per i Quality Rater di Google : costituisce un elemento di valore della pagina se il contenuto principale è immediatamente visibile e facilmente accessibile.
Quantità delle altre chiavi di ricerca della pagina
Se la pagina accoglie molte altre chiavi di ricerca può essere utilizzato come segnale di qualità (sia positivo che negativo)
Eccessivo numero di link in uscita
Ancora una volta per giustificare l’esistenza di questo fattore viene citato il documento interno apparentemente sfuggito al controllo di Google : “alcune pagine hanno troppi link, così tanti da offuscare o distrarre dal contenuto principale della pagina”.
Anzianità della pagina
Abbiamo detto che Google sembra preferire pagine con contenuto freschi, ribadito questo pagine vecchie con contenuti aggiornati performano meglio di pagine più nuove.
Domini parcheggiati
Alla fine del 2011 un aggiornamento dell’algoritmo di Google ha colpito le pagine dei domini parcheggiati. Era ora!
Foto di Jess Bailey Designs da Pexels
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