Pensando al concetto di brand vengono alla mente i grandi marchi, storici, quelli che hanno uffici marketing con centinaia di persone, Coca Cola, IBM, Chiquita, Ferrari e ovviamente anche i grandi “nuovi” marchi nati con la nuova rivoluzione industriale, Google, Facebook, Istagram. Pensare a marchi diffusi e conosciuti sui cinque continenti può essere fuorviante, soprattutto se il vostro più temibile concorrente è il ristorante che sta nella vostra stessa via ma può essere utile per capire la logica di alcune scelte di Google.
Nella sua continua ricerca di distinguere la lana dalla seta Google sa di non essere infallibile e di prendere spesso abbagli. Basandosi su molti fattori le probabilità di sbagliare diminuiscono perchè nessuno di questi fattori è, da solo, determinante. I fattori legati al brand servono a tranquillizzare google, servono a fargli capire di avere a che fare con un “pezzo grosso”, con un’autorità. Si suppone che un brand conosciuto difficilmente ospiterà all’interno del proprio sito contenuti di dubbia provenienza o anche semplicemente copiati. Se state pensato a quello che si trova sui siti dei giornali italiani sappiate che siamo d’accordo con voi, Google non è infallibile neanche dal punto di vista teorico, in certi casi.
Per quanto poco simpatico possa sembrare il brand nel posizionamento conta, conta moltissimo. Questi sono i fattori che contribuiscono alla sua costruzione:
- Nome del brand nell'anchor text
- Ricerche del brand
- Il sito ha una pagina facebook
- Il sito ha un profilo twitter
- La ditta ha una pagina linkedin
- Ci sono impiegati collegati su linkedin
- Credibilità degli account social media
- Citazione del brand nei siti di news
- Numero degli iscritti ai feed rss
- Indirizzo fisico e listing su google local
- Il sito è associato a una persona giuridica
- Co-citazioni
Nome del brand nell’anchor text
Link con il nome del brand usato come anchor sono un segnale semplice ma potente per la creazione e il rafforzamento del brand.
Ricerche del brand
E’ estremamente probabile che google utilizzi i risultati delle ricerche per la costruzione del brand, in altre parole ricerche come “stampante HP” o “portatile Lenovo” contribuiscono alla costruzione dei rispettivi brand.
Il sito ha una pagina facebook
Non tutte le aziende hanno bisogno di una pagina su Facebook e maggior ragione neppure tutti i siti. La presenza di una pagina legata al sito però contribuisce alla costruzione del brand, ovviamente non basta la semplice esistenza della pagina ma viene tenuto conto del numero di fan (o like) e relative condivisioni.
Il sito ha un profilo twitter
Anche per twitter vale un ragionamento simile a quello visto per Facebook: un account twitter associato a un sito con un buon numero di follower contribuisce alla costruzione del brand.
La ditta ha una pagina linkedin
Non tutte ma molte aziende reali hanno una pagina linkedin, soprattutto aziende medio grandi. La presenza di una pagina linkedin viene probabilmente usato come segnale per la reale esistenza (e dimensione) dell’azienda legata a un sito.
Ci sono impiegati collegati su linkedin
Il numero di profili linkedin associati ad una azienda può essere usato come parametro per stimarne le dimensioni, è ragionevole supporre che questo in maniera indiretta si ribalti sul valore del brand.
Credibilità degli account social media
Non tutti gli account social sono uguali, profili con migliaia di follower, o amici o inseriti nelle cerchie di moltissimi altri utenti hanno un valore maggiore.
Citazione del brand nei siti di news
I marchi veramente importanti sono spesso menzionati in Google News.
Numero degli iscritti ai feed rss
Quando Google riesce ad accedere ai dati degli iscritti a un feed (per esempio con feedburner) può ottenere un segnale per il calcolo della credibilità di un brand o di un sito senza, in questo caso, utilizzare backlink.
Indirizzo fisico e listing su google local
In un mondo sempre più virtuale la presenza di elementi fisici contribuiscono alla costruzione della credibilità di un sito. Un’azienda senza un numero di telefono o un indirizzo fisico è meno credibile.
Il sito è associato a una persona giuridica
Questo parametro viene certamente usato per la valutazione di brand nord americani: SEOMoz ha affermato (portando robusti indizi a conferma di questa tesi) che Google sappia individuare le aziende reali, quelle che hanno l’equivalente della partita IVA e che utilizzi questo elemento per la costruzione del valore del brand.
Co-citazioni
Le co-citazioni sono una delle novità più interessanti nell’algoritmo di Google introdotta nel 2013. E’ probabile che Google utilizzi le co-citazioni anche in assenza di backlink per calcolare il valore di un brand.
Foto di Jose Francisco Fernandez Saura da Pexels
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