Si è spenta dopo una lunga malattia la directory dmoz. Per molti questa non è neppure una notizia, ci sono alcuni sedicenti SEO piuttosto giovani che non sanno neppure cos’è dmoz… ecco adesso la loro ignoranza è più giustificata.
Dmoz era un progetto ambizioso, una directory gestita da umani, volontari, con pochissimi automatismi. Alle origini dei web, quando i motori di ricerca erano una schifezza, era una risorsa notevole, anche per gli utenti. Purtroppo poi il progetto ha preso una brutta deriva, in un certo senso prevedibile ma è facile parlare con il senno di poi.
Il progetto, come dicevo, era gestito da volontari. Molti di questi erano webmaster o seo ma la cosa in sè non era un problema, c’era un controllo gerarchico interno che, tutto sommato, impediva di fare troppo gli sporcaccioni. Il progetto a mio parere è naufragato per spossatezza, a suo tempo sono stato anche io un editore, il mio contributo al progetto è stato trascurabile però ricordo enormi discussioni nel tentativo di creare una struttura omogenea, facilmente consultabile, qualcosa di simile a wikipedia che nella sua imperfezione è comunque un’ottima risorsa.
Dmoz ha smesso da anni di essere una risorsa importante per il web, i seo la ignorano da parecchio tempo ma il web ha comunque perso una risorsa, peccato. Qualcosa forse sopravviverà a questo indirizzo oppure a questo ma è estremamente probabile che i dati, lasciati andare alla deriva, invecchieranno presto e diventeranno obsoleti.
Aggiungiamo solo una opinione, derivante dall’esperienza e dalla lettura di altri articoli sul web: il fatto che anche la più grande e la migliore directory abbia chiuso i battenti non significa che le directory in sè siano destinate all’estinzione. Una directory è un sito come tutti gli altri, può essere una risorsa utile oppure un inutile immondezzaio, noi ad esempio ne gestiamo qualcuna che – diciamocelo – sono più simili a una discarica che a qualcosa con una vaga utilità. Colpa nostra, non della struttura o del software usato.
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