E’ una strategia rivolta ai fornitori. In primo luogo si tratta di selezionarli e sfoltirli in modo di ridurre il loro numero.
In un secondo momento si cerca di trasformare i fornitori in partner con i quali operare strategie di acquisto in codesign. Se il cliente cerca di creare valore per il fornitore e il fornitore cerca di creare valore per il cliente nasce una collaborazione aperta, si stipulano contratti a lungo termine per rinsaldare i rapporti.
Gli obiettivi comuni sono qualità, servizio, innovazione, e costo finalizzati alla condivisione del vantaggio competitivo.
Il lavoro in comune può riguardare il prodotto, il servizio, il processo, allo scopo di realizzare un miglioramento dovuto alle sinergie del collegamento. Da questa iniziativa può nascere una seconda iniziativa, quella dell’impresa a rete. Gli interventi organizzativi vicendevoli e reciproci possono migliorare: le aree operative, i rapporti logistici, la qualità e l’affidabilità, lo sviluppo di nuovi prodotti, i sistemi di supporto (pianificazione), i rapporti contrattuali, il marketing d’acquisto, la valutazione dei fornitori.
L’economia della comakership ha molti aspetti e sfaccettature (G. Merli). Lo sviluppo dei rapporti di comakership è una conseguenza dell’adozione dei sistemi di qualità totale e di just in time nelle attività logistico-produttive dei partner, la cui integrazione consente di ridurre diversi costi di gestione come quelli logistici, di innovazione e di qualità.
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