Oggi proveremo ad analizzare i fattori di posizionamento utilizzati da Google relativi al comportamento degli utenti. Questi fattori sono tra i più difficili da analizzare in quanto è praticamente impossibile riuscire a fare degli esperimenti e ci si deve basare su dati empirici. A complicare ulteriormente un eventuale tentativo di analisi per questi fattori c’è il fatto che il loro peso, come in tutti i casi, è relativo ovvero legato alla singola Serp e da confrontarsi con gli altri risultati presentati dal motore.
Come se non bastasse molti di questi fattori vengono spesso inseriti nella ricetta globale delle SERP con leggere variazioni. Ne consegue che la maggior parte delle considerazioni che leggerete in questo articolo sono semplici opinioni basate sull’esperienza nostra e di chi si occupa da anni di posizionamento sui motori di ricerca.
Click through per una keyword dai risultati organici
Le pagine che ottengono un elevato numero di click dai risultati organici possono ottenere un ulteriore vantaggio per quella determinata chiave di ricerca.
Coefficiente di rimbalzo
Anche in questo caso il parare dei SEO non è unanime. Questo fattore tiene in considerazione la percentuale di utenti che arrivano sul sito in seguito a una ricerca e poi lo abbandonano. Anche dal punto di vista logica è difficile immaginare come questo parametro possa essere usato per giudicare la qualità di un sito: se un utente abbandona immediatamente il sito significa che non gli è piaciuto oppure che ha trovato esattamente tutto quello che cercava, al primo colpo?
Traffico di ritorno
Un segnale di qualità per un sito è rappresentato dal numero di utenti che tornano a visitarlo, gli utenti abituali.
Segnalibri di Chrome
Si sa per certo che Google raccoglie e cataloga le informazioni sui siti che gli utenti inseriscono nei segnalibri di Chrome. Il fatto che alcune pagine vengano inserite spesso nei bookmark potrebbe essere usato come indice di qualità.
Numero di commenti
Le pagine con un alto numero di commenti potrebbero essere usate per individuare una buona interazione con gli utenti e quindi una buona qualità dei contenuti.
CTR dai risultati organici per tutte le keyword
Il CTR dai risultati organici per una pagina o per un intero sito rappresenta un controllo umano e potrebbe essere usato come segnale sulla buona qualità di un sito.
Traffico diretto
Tra le varie informazioni che Google riesce ad ottenere dai dati di navigazione degli utenti che usano Chrome c’è anche questo dato ovvero quanto spesso gli utenti visitano direttamente un certo sito. Siti web che ottengono un gran numero di visite dirette sono, con tutta probabilità, siti con un buon livello di contenuti.
Siti bloccati
Il numero di pagine bloccate di un sito è un pessimo segnale relativo alla qualità dei contenuti. Come minimo questo fattore viene usato per distinguere i siti principali dai suoi affiliati.
Dati dalla google toolbar
E’ ragionevolmente sicuro che le informazioni provenienti dalla toolbar vengono usati da google come fattore di posizionamento. Soprattutto ora che Chrome si sta diffondendo (e l’uso della toolbar è invece in forte diminuzione), non è più così sicuro quali dati vengano effettivamente usati e ancor meno il come. La toolbar non esiste più quindi questo fattore può essere archiviato.
Tempo speso sul sito
Anche in questo caso Google può attingere ad un enorme numero di fonti per ottenere dati sul comportamento degli utenti su un sito ed arrivare ad avere dati statisticamente attendibili sul tempo speso dagli utenti
su una pagina o un sito web. Maggiore il tempo speso dagli utenti su un sito, più alte saranno le probabilità che il sito sia di buona qualità.
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