Per gli utenti più giovani il concetto stesso di directory può essere difficile da capire, bisogna infatti tornare agli albori del web per comprenderne l’utilità, tornare a un tempo in cui i motori di ricerca o non esistevano o non erano in grado di restituire i risultati attesi.
Ci fu un tempo in cui i siti web non erano milioni ma sorgevano come funghi, molti di loro fornivano informazioni interessante, quasi sempre in modo gratuito e fu presto evidente che uno dei problemi legato all’usabilità del nascente web era la possibilità di trovare queste informazioni.
I primitivi browser dell’epoca avevano comunque la possibilità di memorizzare i segnalibri, un po’ sullo stesso concetto nacquero le directory ovvero delle strutture ad albero in cui classificare i siti, un po’ come fate sul vostro computer quando decidete dove salvare un nuovo file.
Siccome in quel periodo i motori di ricerca o non c’erano o facevano schifo le directory erano molto utili e così si cominciò a condividerle e poi a pubblicarle. La più famosa era quella di Yahoo ma poi alcuni anni dopo nacque Dmoz una directory i cui contenuti erano gestiti da un esercito di editori volontari.
Un po’ in tutto il web dell’epoca cominciavano a diffondersi directory dato che era relativamente facile installare un script sul proprio siti e cominciare a pubblicare pagine.
Stiamo parlando al passato perchè col passare degli anni si resero evidenti due cose: i motori di ricerca cominciarono a funzionare piuttosto bene per cui gli utenti li usavano sempre più spesso e con sempre maggiore soddisfazione, in secondo luogo le directory cominciarono presto a mostrare i loro limiti, alcuni fisiologici altri legati all’abuso che se ne fece.
I limiti fisiologici delle directory sono sostanzialmente due:
- la classificazione rigida, ovvero la necessità di assegnare un solo argomento per ogni sito in molti casi è un limite importante, difficile da superare se non modificando continuamente la struttura. Ad esempio se abbiamo una directory di siti dedicati all’abbigliamento possiamo avere due diverse “foglie”, una per i siti di abbigliamento intimo e uno per quelli specializzati nei costumi da bagno. Cosa succede se un sito propone articoli di tutte e due queste categorie? Un sistema di classificazione “molti a molti”, ovvero basato su un qualcosa di simile ai tag potrebbe funzionare meglio ma il limite resta piuttosto forte, soprattutto per i portaloni informativi che coprono una grande quantità di argomenti, a meno di non mettere la singola pagina in tutti gli argomenti corrispondenti… ma questo può creare abusi, come vedremo.
- se la creazione di una directory è cosa facile e divertente, la sua manutenzione, il controllo dei dati inseriti, è noioso e molto poco appagante. Perchè il sito mantenga contenuti di un certo valore infatti è necessario andare ogni tanto a controllare quanto inserito in precedenza e… questo non lo fa quasi nessuno
Oltre a questi due problemi le directory vennero usate (e abusate) dai webmaster e dagli smanettoni SEO.
I motori di ricerca conquistavano sempre più utenti, uno dei migliori era google, fin dagli albori offriva ricerche molto migliori rispetto agli altri e google, oltre a tanti altri fattori, usava i backlink come fattore di posizionamento. Per semplificare al massimo: per essere primo su google un sito doveva farsi linkare da altri siti, ecco quindi che i webmaster cominciarono a chiedere a tutte le directory del pianeta di farsi linkare e la qualità dei contenuti delle directory andò via via calando.
Il motivo per cui abbiamo creato webooking.net è puramente studio e divertimento, non è un sito su cui abbiamo investito o pensiamo di investire particolari risorse o energie. E’ una directory che raccoglie siti dedicati al turismo, in Italia e a Malta. Non fa e non pretende di fare nulla più di così.