Attività rivolta ad esprimere un giudizio di merito derivante dalla misurazione della qualità nei suoi vari aspetti.
I risultati della misurazione mettono in evidenza i punti di forza e di debolezza riscontrati. Le applicazioni più significative sono quattro:
- diagnostica di prodotto /servizio (per il livello di efficienza dei medesimi)
- diagnostica di processo (per il livello di efficienza dei medesimi)
- diagnostica di struttura (per il livello di soddisfazione dei rapporti intercorrenti nelle strutture organizzative come comitati task force, gruppi di lavoro)
- diagnostica di sistema (per l’efficacia degli obiettivi e l’efficienza dell’operatività del sistema considerato)
Un’altra applicazione riguarda l’attività di controllo della manutenzione degli impianti, circa le condizioni di funzionalità dei medesimi. La verifica diagnostica può essere fatta a “bocce ferme” oppure con la macchina e l’impianto in movimento. L’attività diagnostica può avere diversi scopi: controllo operativo; test di riscontro operativo; verifica dell’andamento tendenziale ( mediante test di trend).
In senso più ampio la diagnosi (o autodiagnosi) consiste nell’individuazione da parte della direzione strategica delle maggiori criticità dell’azienda al fine di impostare il piano strategico globale ed il piano di sviluppo dell’organizzazione nella logica della qualità totale. Tale valutazione avviene proiettando l’azienda in uno scenario di business con un orizzonte di almeno un quinquennio. L’output di questa auto diagnosi ( per la quale esistono metodologie ad hoc) serve ad individuare le priorità di intervento (ri-organizzativo, culturale, tecnico e metodologico).
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